Intervista al Presidente su “Che Magazine!”

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Intervista al Presidente della Società Civile dello Sferisterio sullo speciale “Che Magazine!” per “Macerata Opera Festival 2014” Edizione del 50°


Gli eredi dei Cento Consorti ripercorrono la tappe più significative della costruzione dell’Arena; sacrifici e passione per la costruzione dello Sferisterio . La costruzione dell’Arena dello Sferisterio è una storia formata da passione e sacrifici. Ci spiega Walfrido Cicconi, rappresentante della Società Civile dello Sferisterio Eredi dei Cento Consorti, che il tutto nacque dalla “…Passione dei volontari che amavano il gioco della palla a bracciale, che “agganciarono” le famiglie con maggiori possibilità economiche e le coinvolsero in un contratto.” L’impegno a livello economico non era poco, si parla di “…Cento scudi romani in cinque rate. Tutto questo diventò talmente oneroso che molte famiglie si indebitarono. Il costo lievitò a 224 scudi romani all’anno, circa 45mila euro di oggi”. Non era possibile rifiutarsi, in quanto “…era un’obbligazione primordiale. Chi non riusciva ad essere in linea con i pagamenti passava dei guai legali”. La costruzione iniziale prevedeva cinquanta palchi, ma una modifica del progetto li portò a cento. “Ogni palco era come un immobile di proprietà e poteva anche essere ereditato dalle future generazioni”. Un contributo importante per lo Sferisterio venne da Diomede Pantaleoni, senatore a Roma; in quanto le famiglie impegnate erano ottantaquattro, lui comprò le restanti sedici quote facendo cominciare i lavori, conclusi nel 1820. Altro evento importante fu il passaggio notarile nel 1985 con la donazione a titolo gratuito dell’Arena al Comune di Macerata; in questo modo si ebbe accesso ai fondi ministeriali di quegli anni per la ristrutturazione. In conclusione, spiega Cicconi, “…Dopo il successo dello spettacolo operistico Il piccolo spazzacamino di Britten … tutta l’attenzione delle risorse della Società sono concentrate alla realizzazione di uno spettacolo nel prossimo anno, che coinvolgerà musica, arte, teatro e sport, elementi ripetutamente presenti nello Sferisterio negli ultimi duecento anni”.
Da un articolo di Francesco Baccis