Gli “Eredi dei Cento Consorti” per Benjamin Britten

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Gli “Eredi dei Cento Consorti”, i cento cittadini maceratesi che nel 1819 si impegnarono economicamente per la costruzione dello Sferisterio, dopo la cessione gratuita della struttura al Comune (1985), hanno continuato a supportare le iniziative culturali della città e, in particolare, la stagione operistica. Quest’anno l’Associazione ha scelto di sostenere la realizzazione dell’opera “Il piccolo spazzacamino”, prodotta da Macerata Opera Festival, per la regia di Henning Brockhaus, nella ricorrenza dei cento anni dalla nascita di Benjamin Britten, uno dei più prolifici compositori inglesi dell’ultimo secolo. «Britten – sottolinea Brockhaus – è sempre stato attratto dal mondo infantile e dalla fantasia dei bambini, dalla loro magia, creatività e sensibilità. Per questo nel 1949 scrive “Il piccolo spazzacamino” con l’aiuto del librettista Eric Crozier. Il debutto della sua nuova opera si rivela un vero e proprio successo, ed è subito rappresentata nei principali teatri di tutto il mondo. Il compositore riesce ad affrontare con leggerezza e ironia l’atroce tema dello sfruttamento minorile, facendo trionfare alla fine la libertà e l’abolizione della schiavitù». L’opera è parte di un originale progetto dedicato ai bambini e alla divulgazione delle tecniche musicali dal titolo “Let’s make an Opera!” (Facciamo un’opera!) con il quale Britten inaugura una formidabile formula di rappresentazione che prevede la partecipazione attiva del pubblico. La prima delle due parti di “Let’s make an Opera!” è il tentativo di un gruppo di bambini e di adulti di allestire una rappresentazione musicale, di cui essi stessi saranno i personaggi. Viene perciò ideato e sviluppato l’intreccio de’ “Il piccolo spazzacamino”, si allestiscono le scene e, nel secondo atto, vengono provati vari momenti del libretto con la partecipazione del pubblico in alcuni cori. Infine, nel terzo atto, giunge il momento di rappresentare l’opera vera e propria: “Il piccolo spazzacamino”. «Nel nostro allestimento, nato come un progetto comune tra Macerata Opera Festival e l’Accademia di Belle Arti di Macerata – spiega Brockhaus – si evita di fare un’opera per bambini dal punto di vista degli adulti; fin dall’inizio abbiamo coinvolto varie scuole elementari a Macerata e Montecassiano, stabilendo uno stretto contatto con i bambini che hanno dipinto il mondo dello Spazzacamino in quasi 1600 quadri. Da questa fantasia creativa e infantile parte il nostro allestimento che evita qualsiasi realismo, muovendosi in un mondo simbolico infantile». «È geniale – prosegue Brockhaus – il modo in cui Britten introduce i più piccoli al canto. I bambini devono cantare cose che appartengono al loro mondo pertanto il primo cantare nasce dal gioco a nascondino. Anche il pubblico è coinvolto nel canto e fa una parte importante. Il tutto ha un po’ il carattere di un certo rituale naif».

Gli allestimenti sono stati curati dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, supervisionati dai docenti Pierfrancesco Giannangeli (drammaturgia), Enrico Pulsoni (scenografia), Giancarlo Colis (costumi), Maurizio Quarello (illustrazione), Piergiorgio Capparucci e Francesca Cecarini (luci). Il coro è costituito dalle voci bianche Pueri Cantores “D. Zamberletti” di Macerata. La prima dell’opera si terrà a Macerata il 28 luglio al Teatro Lauro Rossi, preceduta alle ore 18:00 da un incontro con il regista Henning Brockhaus, presso la Galleria Antichi Forni, intitolato “Benjamin Britten dalla parte dei più piccoli”.


“Il piccolo spazzacamino. Let’s make an Opera!”

Trama «Beatrice, nella nostra lettura un’insegnante di una scuola elementare, racconta ai suoi alunni, l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, una storia realmente accaduta a sua nonna Giulietta quando aveva quattordici anni. Un giorno arrivano in casa degli spazzacamini insieme a Sem, un bambino di otto anni, che fanno salire nel camino per grattare la fuliggine nonostante la sua paura. I bambini che stanno giocando sentono le disperate urla dalla cappa del camino del piccolo spazzacamino che è rimasto incastrato. Attraverso una fune alla quale Sem era stato attaccato da Nerone (il perfido capo spazzacamino) e suo figlio Clementino, riescono a tirarlo fuori. Decidono poi di nasconderlo e si occupano di lui con molta cura, lavandolo e mettendogli vestiti nuovi e puliti. Con furbizia riescono a deviare Nerone, Clementino e la crudele signorina Bracco facendo fare a Sem delle impronte nere dal camino alla finestra per far credere loro che sia fuggito. Il giorno dopo con l’aiuto della bambinaia riescono anche a farlo uscire di casa nascosto in un baule. Il piano sembra riuscire a perfezione, ma quando il cocchiere e il giardiniere vengono a portar via i bagagli trovano che il baule è troppo pesante e minacciano di disfarlo. Ancora una volta la presenza di spirito dei bambini sventa il pericolo. Ora la carrozza può partire e, sul ritmo di una canzone festosa, Sem se ne va verso un destino migliore, accompagnato dai saluti affettuosi dei suoi nuovi amici».

Henning Brockhaus